In Commissione Bilancio al Senato si sono le audizioni della Banca d'Italie e della Corte dei Conti sulla manovra economica correttiva. In questa sede il vicedirettore di Bankitalia, Ignazio Visco, e Luigi Giampaolino, presidente della Corte dei Conti, hanno espresso alcuni dubbi sul testo.
"Eventuali cambiamenti nella struttura della manovra dovrebbero andare nella direzione di ridurre il peso degli aumenti delle entrate, accrescere il ruolo delle misure strutturali, minimizzare gli effetti negativi sul prodotto, contenere l'incertezza circa l'attuazione di alcune misure - ha affermato Visco - (quali la delega fiscale e assistenziale e le modalità con cui verrà esercitata la relativa clausola di salvaguardià''.
"L'aggiustamento dei conti, necessario per evitare uno scenario ben più grave, avrà inevitabilmente effetti restrittivi sull'economia", ha aggiunto Visco. Per Bankitalia, visto anche il rallentamento del commercio mondiale, si rischia "una fase di stagnazione che rallenterebbe anche la flessione del peso del debito sul pil". Per questo "il riequilibrio dei conti deve associarsi a una politica economica volta al rilancio delle prospettive di crescita della nostra economia".
Il numero due di Via Nazionale ha poi aggiunto che "l'entità della manovra non può essere ridotta, anche alla luce della sfavorevole evoluzione del quadro macroeconomico internazionale". "L'attuazione delle misure correttive - ha aggiunto - andrà attentamente monitorata".
Bankitalia ha calcolato che, alla luce della manovra, la pressione fiscale salirebbe nei prossimi anni a livelli record. "La pressione fiscale salirebbe soprattutto nel 2012 e nel 2013 (rispettivamente di 1,1 e 0,7 punti); nel 2014 si attesterebbe al massimo storico del 44,5%", ha osservato. Il livello "sarebbe ancora maggiore - ha aggiunto - se gli enti decentrati compensassero, anche solo in parte, la riduzione dei trasferimenti statali con un aumento dell'imposizione a livello locale. Di contro, l'impatto sul prelievo verrebbe mitigato qualora, come indicato dal governo, almeno una parte dell'aggiustamento connesso con l'esercizio della delega fosse realizzato sul lato della spesa".
La crescita del Pil quest'anno "potrebbe essere inferiore al punto percentuale" e "ancora più debole nel 2012" ha proseguito Visco. "Ciò - ha aggiunto - si rifletterebbe inevitabilmente sui conti pubblici, rendendo più difficile il pareggio del bilancio e rallentando la flessione del peso del debito pubblico". Per questo, "l'entità complessiva dell'aggiustamento dei conti programmato non può essere ridotta".
Inoltre, secondo Bankitalia, il cuneo fiscale che pesa sui redditi può essere ridotto aumentando l'Iva o il prelievo sugli immobili. "Vi è spazio per alleggerire il cuneo fiscale riducendo le aliquote contributive non pensionistiche. Attualmente - ha affermato Visco - la somma delle aliquote riferite alla Cassa Unica Assegni Familiari e all'indennità di maternità è pari a circa l'uno per cento, con introiti per il bilancio dello Stato dell'ordine di 7 miliardi. La fiscalizzazione di questi contributi per tutti i lavoratori potrebbe essere compensata da un aumento del prelievo sugli immobili oppure dell'Iva".
Infine, per Visco, un intervento sulle Province "ha un valore simbolico molto importante", anche se all'inizio i risparmi non saranno troppo consistenti, con un valore "nell'ordine di centinaia di milioni, non miliardi".
Il presidente della Corte dei Conti ha poi messo in evidenza il fatto che "il ricorso prevalente alla leva fiscale, quasi 3/4 della manovra, determina la compressione del reddito disponibile e accentua i rischi depressivi". La Corte esprime inoltre "perplessità per la scelta di formulare la manovra senza un aggiornamento del quadro macroeconomico".