Le modifiche approvate dalla maggioranza


Stampa

Manovra, ecco come cambia

Mano alle pensioni, no a contributo di solidarietà banconote_euro_296

Salta il contributo di solidarietà, che rimane solo per i parlamentari. E saranno 'ammorbiditi', di circa due miliardi, i tagli a Comuni Regioni e Province, mentre per la loro soppressione (con conferimento delle competenze alle Regioni), così come per il dimezzamento di deputati e senatori, si rimanda a un intervento ''di natura costituzionale''.

Nessun aumento dell'Iva e mano al capitolo pensioni. Sono alcuni dei punti su cui la maggioranza ha 'trovato la quadra' dopo sette ore di vertice ad Arcore per mettere mano alla manovra mantenendo saldi e tempistica invariati.

Si riaprirà dunque anche il capitolo pensioni, che fino all'ultimo sembrava 'intoccabile' per il veto della Lega, anche se si interverrà solo sul calcolo degli anni per raggiungere il congedo dal lavoro: non sarà più possibile, infatti, per raggiungere l'anzianita' di servizio, 'riscattare' il servizio militare o gli anni dell'Università, anche se verranno comunque computati per il calcolo della pensione. Misura dalla quale, stando alle prime stime solo sullo stop per l'anno di militare, si potrebbe ricavare circa 1-1,5 miliardi di euro.

Le altre risorse per alleggerire i tagli agli enti locali dovrebbero arrivare, come riferisce il comunicato diramato da Palazzo Chigi al termine del vertice, da ''maggiori poteri e responsabilità nel contrasto all'evasione fiscale con vincolo di destinazione agli stessi del ricavato delle conseguenti maggiori entrate''. In sostanza, spiega il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, i tagli saranno comunque praticamente ''dimezzati'' perché bisogna considerare anche ''il miliardo'' di proventi della Robin Hood Tax (la metà di quelli previsti, perche' l'altra andra' ai ministeri) gia' destinato in manovra alle amministrazioni locali, e pure, ''il recupero dell'evasione fiscale'' che ora i Comuni che collaborano alla lotta all'evasione percepiranno ''al 100% (e non piu' al 50%)''.

Ed entrerà tra le misure anche la 'tassa sull'evasione' proposta proprio dal ministro leghista, che consentirà di eliminare la 'supertassa', attraverso ''la nostra norma - spiega ancora Calderoli - contro le società di comodo e i trust utilizzati per evadere le tasse'', quelle che da Palazzo Chigi vengono definite ''nuove misure fiscali finalizzate a eliminare l'abuso di intestazioni e interposizioni patrimoniali elusive''.

A concorrere all'addio al contributo ci saranno anche, però, la ''riduzione delle misure di vantaggio fiscale alle società cooperative'', di cui si era parlato nei giorni scorsi. Invece non ci saranno, almeno per il momento, ritocchi dell'Iva, con soddisfazione del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti.

L'aumento dell'imposta sul valore aggiunto resta comunque inserita tra le misure da attuare con la delega fiscale e assistenziale. 'Salvi' anche i piccoli Comuni, che dovranno procedere all'obbligo dell'accorpamento dei servizi solo a partire dal 2013, ma manterranno i loro consigli comunali, seppur con meno componenti e senza 'gettone di presenza'.

Accolte, secondo quanto riferiscono Isabella Bertolini e Giorgio Straquadanio, anche alcune modifiche chieste dai 'frondisti, come ''il taglio del 25% della pubblica amministrazione'' e ''la vendita del patrimonio pubblico''.