Gheddafi si trova a Tripoli. No si e' rifugiato in Algeria. Ma no, e' in una villa nello Zimbabwe ospite di Mugabe. In realta' non sappiamo dove sia. Il tam-tam sulla fuga del rais e' diventato in questi giorni il vero tormentone della battaglia in Libia, che ormai si combatte anche con l'uso massiccio della propaganda.
In questa guerra non si salva nessuno, ne' lealisti, ne' ribelli, e di giorno in giorno aumentano le informazioni non sempre vere su quanto accade nel paese, con un altalenarsi di annunci e smentite tra la propaganda di regime e quella degli insorti.
Il tema centrale e' naturalmente la sorte di Gheddafi: le ultime notizie, diffuse dal Daily Mail, davano il colonnello ad Harare (Zimbabwe) gia' da mercoledi' della scorsa settimana; sarebbe arrivato in citta' con un jet messo a disposizione dal presidente Mugabe, che l'ha nascosto in una villa nel quartiere di Gunninghil, alla periferia della citta', protetto dal reparto di guardie femminili.
In precedenza l'agenzia egiziana Mena, citando i ribelli, riferiva che un convoglio di sei mercedes blindate aveva attraversato la frontiera tra la Libia e l'Algeria a bordo del quale si sospettava la presenza del rais. Ma in serata e' arrivata la smentita categorica delle autorita' algerine.
E gli stessi insorti hanno poi ammesso di non avere informazioni certe su dove siano il rais e i suoi figli. "Non sappiamo dove si nascondano", ha detto il presidente del Consiglio nazionale transitorio (Cnt), Mustafa Abdel Jalil. Insomma, un clamoroso dietro-front se si considera che fino a tre giorni fa i ribelli avevano accerchiato il quartiere di Bab al Azizya sostenendo che il colonnello era nascosto in un sotterraneo del suo compound. "Poche ore e lo prendiamo", avevano detto. La battaglia e' proseguita durissima, fino a quando i ribelli sono riusciti a entrare, aiutati anche da un bombardamento della Nato. Ma il rais non c'era piu', ammesso che fosse là.
La battaglia contro Gheddafi si e' nutrita in queste settimane di informazioni non sempre vere anche per quanto riguarda i morti, le conquiste sul territorio, le defezioni dei fedeli del rais. Se all'inizio era stato il regime, prima con la propaganda sulle vittime per i bombardamenti della Nato nei primi giorni di guerra, poi con la notizia che Gheddafi voleva "far pace", in questi giorni e' stata la volta degli insorti. Due figli di Gheddafi, Saif e Khamis, sono morti e resuscitati molte volte. Saif, secondo i ribelli, era stato pure arrestato, ma lo stesso giovane e' poi ricomparso a Tripoli, dove peraltro era sempre stato, smentendo cosi' "le false notizie". Ma la storia piu' clamorosa rimane quella dell'arresto di Gheddafi, il 23 agosto scorso. Notizia confermata poi anche dalla corte penale internazionale. Peccato pero' che il giorno dopo il rais sia tornato a parlare via radio tuonando: "Vittoria o morte".