Passare dalle parole ai fatti


Stampa

Ue, un vertice su energia e fisco

E' il primo per il premier Letta h

Lotta all'evasione fiscale, per ripristinare un po' di equità dopo anni di sacrifici chiesti ai cittadini, ed energia, per rilanciare investimenti e competitività. Questi i due temi "cruciali per l'economia e la coesione sociale" dell'Europa del vertice straordinario convocato dal presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy. Il primo per il premier italiano Enrico Letta che, alla vigilia del summit (a margine del quale avrà un bilaterale con il britannico David Cameron), ha sollecitato l'Europa "a far seguire alle parole fatti reali".

Un monito riecheggiato anche nelle parole del presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, che ha invitato "a separare quelli a cui piace parlare da quelli che sono pronti ad agire". E i due fronti su cui agire, mentre continuano a dominare le preoccupazioni per la crescita ed i livelli inaccettabili della disoccupazione, sono appunto quelli dell'energia e della tassazione.

Su questo secondo punto, ricordato che ogni anno si perdono mille miliardi a causa delle frodi e dell'evasione fiscale, una cifra che è pari "quasi al doppio del deficit annuale di bilancio di tutti i Paesi membri e al budget settennale dell'Unione", Barroso ha sollecitato "un'accelerazione e un miglior coordinamento" delle azioni a livello nazionale, europeo ed internazionale per restringere le maglie dell'evasione.

"Bisogna cogliere lo slancio favorevole per fare progressi", ha ammonito il presidente dell'esecutivo di Bruxelles, che chiederà ai 27 "l'impegno politico su un unico semplice principio: dal primo gennaio del 2015 nell'Ue ci dovrà essere lo scambio automatico di informazioni su tutte le forme di reddito" da risparmio.

Il problema dell'evasione fiscale "non sarà risolto in una sola discussione, procediamo passo dopo passo", hanno sottolineato dal canto loro fonti europee, ricordando la decisione presa la settimana scorsa dall'Ecofin di dare alla Commissione il mandato per negoziare emendamenti agli accordi con la Svizzera e con altri quattro Paesi europei. Quanto alla revisione della direttiva Ue sul risparmio, che si scontra ancora con le resistenze di Austria e Lussemburgo, nella bozza di conclusioni del summit il Consiglio auspica "la sua adozione prima della fine dell'anno".

"Su questi temi - ha sottolineato Letta nel suo discorso in Parlamento - non vogliamo ulteriori rinvii o timidezze. Occorre un'azione che non dia tregua all'evasione e alla frode e che contrasti in modo determinato il riciclaggio di denaro all'interno dell'Unione e nei rapporti con i Paesi terzi. Se avremo sviluppi in questo ambito, sarà più efficace la lotta all'evasione all'interno del nostro Paese, piaga cronica che combatteremo senza tregua e senza cedimento alcuno".

Quanto al tema dell'energia, il summit di dovrà valutare i progressi nella costruzione di una politica energetica europea, affrontando in particolare i quattro punti: il completamento del mercato interno, la promozione di investimenti, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento e lo sfruttamento delle fonti di energia prodotte in Europa, che avranno un impatto sui prezzi per cittadini e imprese.

In questa discussione entrerà quella sullo shale gas, il gas estratto dall'argilla, ma fonti europee hanno sottolineato che "non ci sara' un dibattito per dire se siamo a favore o contrari", anche perche' questa risorsa "non è un game changer" come negli Stati Uniti, in Europa "ha un potenziale minore ed è più complicato" estrarlo. Su questo punto, Letta ha chiesto "un atteggiamento aperto e non penalizzante".

Concluso il summit intorno alle 17, il prossimo appuntamento per i leader Ue sarà il 27 e 28 giugno, quando si rivedranno a Bruxelles per un vertice centrato sulla lotta alla disoccupazione, in particolare quella giovanile, come richiesto dall'Italia. "Subito dopo il vertice - ha anticipato Letta - scriverò a Van Rompuy una lettera per chiedere che il Consiglio europeo di giugno discuta proprio di lotta alla disoccupazione giovanile: voglio dare il senso dell'urgenza perché è un dramma che ha costi sociali e politici altissimi. L'Europa non può avere un futuro se non dà speranza a chi questo futuro deve costruirlo ed abitarlo. Servono questa volta misure concrete, facili da spiegare e immediate da verificare, che facciano la differenza subito, nel breve periodo".