Gli italiani e il Fisco


Stampa

8 giorni di lavoro in più per pagare le tasse

Italia in sesta posizione tra i paesi Ue i

Nel 2012 la data era stata fissata al 3 luglio. Quest'anno gli italiani dovranno lavorare ancora di piu', fino al 10 luglio, per finire di pagare tutte le tasse che gravano sulle loro spalle e cominciare a mettersi in tasca i proventi della loro attivita'. Questa l'indicazione che emerge dal calendario 2013 del giorno della 'liberazione' dalle tasse elaborato dalla fondazione per le riforme europee e dall'istituto economico Molinari in base a dati della Ernst&Young.

Rispetto al 2012, l'Italia ha scalato un posto nella classifica dei paesi dove bisogna lavorare piu' a lungo prima di finire di pagare tutte le tasse. Nella graduatoria di quest'anno il nostro paese e' risultato in sesta posizione contro la settima dello scorso anno in seguito all'arretramento segnato dalla Svezia.

In cima alla classifica resta il Belgio, dove bisogna lavorare fino all'8 agosto prima di cominciare a guadagnare per se' invece che per lo Stato. Al secondo posto si trova la Francia (26 luglio), seguita da Austria (23 luglio), Ungheria (16 luglio) e Germania (13 luglio).

Tasse: in Europa salgono al 38,8% del Pil, in Italia al 42,5
Non si ferma la corsa delle tasse nell'Unione Europea con un livello di incidenza del fisco salito nel 2011 al 38,8% del Pil. Ma il dato - comunicato oggi da Eurostat - rivela forti differenze a livello nazionale, con l'Italia nettamente al di sopra del livello europeo al 42,5% del Pil, stesso dato del 2010.

Nel 2010 il peso delle tasse sul Pil dell'Ue a 27 era stato del 38,3%. Stesso incremento (ma su un rapporto fisco/Pil piu' alto) nell'Eurozona, dove le tasse nel 2011 sono salite al 39,5% del Pil rispetto al 39,0% dell'anno precedente. Fra i pesi piu' tartassati dal fisco Danimarca (47,7%), Svezia (44,3%), Belgio (44,1%), Francia (43,9%) mentre le tasse sono molto piu' leggere in Lituania (26,0%), Bulgaria (27,2%), Lettonia (27,6%) e Romania (28,2%).

Fra 2010 e 2011, segnala Eurostat, l'incremento piu' forte nel rapporto fisco/Pil si e' registrato in Portogallo, con un livello di tasse passato dal 31,5 al 33,2% del prodotto interno lordo. L'ufficio statistico dell'Ue segnala come la tassazione sul lavoro resti la principale fonte di entrate del fisco a livello europeo, con un'incidenza pari a circa la meta' del totale, mentre le tasse sui consumi pesano per il 30 per cento e quelle sul capitale per il restante 20 per cento.

Il rapporto di Eurostat mostra anche l'andamento dell'Iva, della tassazione sul reddito personale e di quello sulle imprese. Per il 2013 nell'Ue a 27 l'Iva e' in media al 21,3%, mentre nell'Eurozona il livello e' leggermente piu' basso al 20,4% (ma l'Italia e' stimata al 22%). Il livello piu' alto di tassazione sul reddito personale per il 2013 e' in media calcolato al 38,3% nell'Unione e al 43,3% nell'Eurozona: in questo caso il nostro paese e' in linea al 43%, mentre la 'forchetta' del fisco va dal 10% della Bulgaria al 56,6% della Svezia. Infine la tassazione sulle imprese e' in media al 23,5% nell'Ue e al 26,5% nell'Eurozona (Italia stimata al 27,5% ma con un dato 2012 al 31,4%).