Irlanda alle urne


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La crisi economica travolge Brian Cowen

Il governo cade per il debito pubblico n

Elezioni anticipate in Irlanda. Il 25 febbraio si vota per il rinnovo del Parlamento. La data era stata inizialmente stabilita per l'11 marzo, ma le dimissioni di cinque ministri e l'uscita dei Verdi dalla coalizione ha costretto a un ulteriore anticipo di voto. Il premier Brian Cowen, che questa volta non si è ricandidato, è il primo capo di governo a essere sostituito a causa di una gravissima crisi debitoria. E' la prima volta che succede una cosa del genere a un Paese membro dell'Unione europea e dell'eurozona. Il nuovo Parlamento si dovrà costituire entro il 9 marzo.

Il partito di maggioranza, Fianna Fáil, di cui Cowen ha lasciato la guida dopo le dimissioni di diversi ministri del suo governo, dovrebbe ottenere attorno al 15% dei consensi, contro il 46,6% delle ultime elezioni nel 2008. Il principale partito di opposizione, Fine Gael, potrebbe ottenere il 38% delle preferenze, abbastanza voti per guidare il Paese. Secondo i sondaggi, ai laburisti andrebbe il 20% dei voti e il 2% ai Verdi. Tra i partiti più piccoli, c'è anche Sinn Féin e altri gruppi indipendenti.

Il tracollo della finanza irlandese
Nel 2008, esplode la crisi immobiliare a causa di un boom dei prezzi delle case e delle richieste di mutui alle banche. Per non far crollare gli istituti di credito, il governo chiede aiuti a Fmi e Ue. Riceve 85 miliardi di euro a condizione che rispetti i parametri euro pei del 3% del rapporto deficit/Pil entro il 2014 (ora è al 32%).

Cowen è colato a picco negli indici di gradimento nazionali dopo esser stato costretto a ricorrere agli aiuti internazionali. Le sue dimissioni sono state chieste anche per i suoi controversi rapporti con il capo di Anglo Irish Bank, la banca nazionalizzata dopo il suo crollo due anni fa. Si rimprovera al Fianna Fáil di aver dato troppa fiducia a Cowen che come ex ministro delle Finanze avrebbe dovuto prevenire il disastro economico.

L'economia irlandese è allo sfascio a causa dell'attuazione di drastiche misure di austerity: aumento delle tasse, tagli alle spese, disoccupazione al 13%. Il debito con Fmi e Ue sarà il primo banco di prova del nuovo governo. Chi vince cercherà di trattare condizioni più favorevoli con il Fondo monetario internazionale e l'Unione europea.

L'agenzia Moody's ha tagliato i rating di tutte le banche irlandesi declassandoli a "spazzatura" (junk), a seguito della decisione di Dublino di rinviare, a dopo le elezioni del 25 febbraio, gli aumenti di capitale precedentemente concordati. Una settimana prima, Standard & Poors's ha tagliato il rating del Paese abbassandolo di un gradino e ha confermato il creditwatch negativo. La Ue ha detto che il piano di aiuti Ue-Fmi e le relative condizioni concordate nei mesi scorsi con il governo irlandese non saranno modificati se ci sarà un cambiamento di governo.

La banca irlandese, Anglo Irish Bank, nazionalizzata due anni fa, ha perso 17,6 miliardi di euro nel 2010 e 12,7 nel 2009. Pessime le previsioni per il 2011. L'intero sistema finanziario na- nazionale avrà bisogno di altri 50 miliardi di euro. Alan Dukes, numero uno del gruppo Anglo Irish Bank, ex ministro delle Finanze, avverte che l'eurozona deve rafforzare i fondi della Bce per sostenere le banche irlandesi e scongiurare l'effetto domino sul resto del sistema europeo. Sono 138,2 miliardi in totale i prestiti chiesti alla Bce da banche irlandesi e mondiali con sede in Irlanda. (McdM)