di Bianca Biancastri
Aumenta la corruzione a livello mondiale negli ultimi tre anni secondo l’edizione 2010 del Rapporto “Barometro sulla corruzione globale” stilato dall’agenzia non governativa Transparency International, basato sulle opinioni di oltre 91.500 persone in 86 Paesi. Nel 2010 una persona su quattro nel mondo ha pagato tangenti per ottenere un servizio in settori come la sanità,l’istruzione e il fisco. La regione “più corrotta” è l’Africa subsahariana, dove il 50% della popolazione è costretta a pagare tangenti per risolvere problemi burocratici e amministrativi. Nella classifica dei Paesi dove la “bustarella” è costume frequente, l’Afghanistan occupa la prima posizione, seguito da Cambogia, Camerun, India, Iraq, Liberia, Nigeria, Palestina, Senegal, Sierra Leone e Uganda.
Secondo l’80% degli intervistati sono corrotti i partiti politici mentre alla polizia va il 29% delle tangenti mondiali e ai sistemi giudiziari il 14%. Lo studio evidenzia che oltre 20 Paesi registrano più corruzione dal 2006. Il fenomeno è molto sentito in Nord America e in Europa dove,rispettivamente, il 73% e il 67% degli intervistati pensa che le tangenti siano in aumento. La maggior parte delle persone che ammette di aver pagato una tangente dichiara di averlo fatto perché aveva problemi con le autorità o per avere un servizio più veloce.
Secondo il 50% degli intervistati, le misure messe in campo contro la corruzione dal governo del loro Paese sono inefficaci, il 21% afferma che sono inesistenti mentre solo per il 29% queste misure sono efficaci.
Il 65% degli italiani pensa che la corruzione sia aumentata negli ultimi tre anni. In Italia “la percentuale di coloro che sono stati concussi o che hanno pagato tangenti si attesta sul 3,8%”. Un dato “assai serio”,secondo gli esperti di Transparency International, poiché comporta che oltre un milione di persone sarebbe coinvolto in fatti corruttivi. In aumento nel nostro Paese anche il dato della sfiducia: il 40% non si fida di alcune delle istituzioni prese in esame. “Quello della sfiducia è un costo altissimo nelle società e nelle economie. Anche a livello globale c’è una crescente generalizzata crisi di sfiducia”, commenta la presidente di Transparency International Italia, Maria Teresa Brassiolo. Secondo il Barometro, “le categorie percepite come più corrotte in Italia sono i media (voto 3,3 su 5), le imprese (3,7 su 5),il Parlamento (4 su 5) e il sistema giudiziario (3,4 su 5).Quelle meno corrotte sono invece le organizzazioni non governative, l’esercito, il sistema educazione e la polizia”.
Il “Barometro sulla corruzione globale” (Gcb) fotografa attraverso un’indagine demoscopica la visione che i cittadini hanno della corruzione anno dopo anno. Il rapporto si differenzia dal più conosciuto Indice della percezione della corruzione (Cpi) che invece si basa sulla percezione dei fenomeni corruttivi nelle pubbliche amministrazioni da parte di esperti e operatori privati.
L’Italia ha registrato nella rilevazione 2010 del Cpi, i cui dati sono stati diffusi da Transparency International lo scorso 26 ottobre, un “risultato” (score) di 3,9 che segna un peggioramento della percezione della corruzione rispetto al dato del 2009. e che trascina il nostro Paese al 67° posto per trasparenza nelle decisioni pubbliche, il livello più basso dal 1995.
Il 9 dicembre è la Giornata internazionale contro la corruzione,decisa nel 2003 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Il 10 dicembre è invece la Giornata internazionale dei diritti umani. La distanza tra i due temi è solo apparente: illegalità, corruzione e violazione dei diritti umani sono infatti connesse.