Energia e ambiente


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Mare del Nord, arriva la super-griglia

Dieci paesi si uniscono per produrre e distribuire elettricità pulita eolico_nord296

Le improvvise tempeste, con raffiche di vento e altissime onde, che da sempre caratterizzano il mare del Nord presto diventeranno un’importante risorsa energetica. E’ di oggi infatti la firma dei dieci ministri dell’Energia dei Paesi che si affacciano su quelle acque, di un accordo per mettere in cantiere un ambizioso progetto per costruire una super griglia sottomarina che connetta i vari impianti eolici che verranno costruiti da qui ai prossimi anni in quella zona.

La “super-grid” dovrebbe risolvere il problema principale, quello di riuscire a trasportare l’energia accumulata nel profondo nord fino al cuore di un’Europa affamata di energia. Il progetto messo in campo da Gran Bretagna, Irlanda, Svezia, Danimarca, Francia, Germania, Olanda, Belgio Lussemburgo e Norvegia avrà un costo di oltre 20 miliardi di euro in 10 anni con 6.000 chilometri di cavi sottomarini stesi al costo di 1 milione di euro al chilometro. Un’opera ambiziosa che presenta non poche difficoltà tecniche.

In una zona dove a furiose tempeste si susseguono periodi di bonaccia anche molto lunghi, l’incostanza del vento potrebbe presentare un problema. L’idea per risolverlo è di convogliare il surplus di energia in piccole centrali idroelettriche sulle coste norvegesi che fungano da riserve da ridistribuire nella rete nei momenti di bassa produzione.

Un altro problema da risolvere sarà quello di riuscire a trasformare la corrente prodotta da alternata a continuata e a mantenerla stabile senza che ci siano perdite lungo le migliaia di chilometri di cavi. Una sfida che sarà vinta, a detta degli ingegneri che si stanno occupando del progetto, grazie alle “cosiddette reti intelligenti” capaci di analizzare attimo per attimo la situazione ed intervenire in caso di bisogno.

La produzione di energia eolica nel vecchio continente si attesta oggi sui 74 gigawatts, mentre l’obiettivo per il 2020 è di arrivare a 136. Nei prossimi anni si inizierà a sfruttare anche il movimento delle onde e delle maree sottomarine riuscendo a far crescere sensibilmente la quantità di energia prodotta in maniera “pulita”.