Cittadini europei lungo la Francigena

Festival diffuso da Canterbury a Roma via_francigena_296

di Federica Marino
(federica.marino@rai.it)  


Un festival lungo quattro mesi e migliaia di chilometri: è il Via Francigena Collective Project, quest’anno alla terza edizione. Nato per impulso di diverse associazioni e delle Regioni percorse dai pellegrini diretti dal nord Europa a Roma e in Terra Santa e sulla scia dell’itinerario culturale voluto dal Consiglio d’Europa, nel 2013 il festival ha per tema il concetto di cittadinanza, quella europea in primis che compie vent’anni e a cui è dedicato l’Anno Europeo 2013.

E in fondo quei viandanti che attraversavano le Alpi diretti al cuore della cristianità e poi nei luoghi di Cristo sono stati i primi cittadini europei, viaggiatori in uno spazio condiviso lungo la direttrice Nord-Sud.

La Francigena, in verità, è tante vie, una ragnatela di strade, perché “tutte le strade portano a Roma”, no? e in Italia si entrava da tante porte: Moncenisio, Monginevro, San Bernardo, la via nata nella terra dei Franchi, da cui il nome dato all’itinerario. Sigerico, arcivescovo di Canterbury, è il primo pellegrino a lasciare una traccia del suo cammino: dalla sua città arriva a Roma in settantanove giorni, percorrendo 1600 chilometri, mentre due secoli più tardi ci sarà chi, partito dall’Islanda, arriverà fino in Terra Santa, lasciandosi Roma alle spalle per toccare la Puglia e imbarcare da qui verso Gerusalemme.

Canterbury e poi Dover e Calais, toccando dopo la Francia anche la Svizzera, prima di passare le Alpi; da questa parte delle montagne, Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, infine il Lazio e Roma, sette regioni, duemila chilometri e 144 comuni toccati. Poi verso Sud, a Foggia e a Brindisi e sulle navi fino alla Terra Santa: camminare, incontrare altri pellegrini, guardarsi intorno, fare il pieno di nuove idee e conoscenze.

Gli anni Settanta vedono il revival del pellegrinaggio a Santiago e poco dopo, in Italia, la riscoperta della Francigena: cultura e turismo sembrano congiurare per una valorizzazione sempre maggiore dell’antica via, anche se i problemi non mancano, soprattutto per la percorribilità dei cammini intorno alle grandi città. Nel Lazio, la Francigena passa per la Cassia, che collega Viterbo alla Capitale: non è raro vedere pedoni e ciclisti sulla via consolare trafficatissima e pericolosa e non è un caso che - nel Lazio come altrove - su diversi tratti si siano preferiti percorsi alternativi a quelli storici.

La strada come luogo di condivisione dei saperi e delle notizie, il cammino come percorso spirituale oltre che fisico, la ricerca come spinta propulsiva hanno fatto sì che lungo le vie di pellegrinaggio – con la Francigena, il Camino di Santiago di Compostela – si costruisse un’identità realmente europea, strutturata secondo la fede cristiana ma non limitata ad essa. Goethe, anche lui un grande viaggiatore europeo, sosteneva che sulle vie di pellegrinaggio si è costruita la coscienza europea, attraverso lo scambio e il confronto tra diverse culture; è il direttore del Festival , Sandro Polci, a sottolineare l’attualità di un percorso come la Via Francigena nella “società pellegrina” di oggi. “E’ un cammino – scrive - che nutre lo spirito senza indulgere in solitudini claustrali; anzi, nutrendosi di luoghi e paesaggi, incontri e pensieri condivisi. Un cammino aperto e mai autosufficiente, in cui i pellegrini guardano lo stesso paesaggio e agognano la stessa meta. E’ unione nella diversità, complementarietà nelle differenze”.

Il Francigena Collective Project è un omaggio ai viandanti di allora offerto agli europei del terzo millennio: con una formula diffusa, sono oltre duecentotrenta gli eventi che si snodano da giugno a settembre in Italia, Svizzera, Francia sino a Canterbury in Inghilterra. Ognuno è legato al territorio in cui si svolge, ma organico a tutti gli altri, in una globalità quanto mai attuale.

Cammini ed escursioni; eventi culturali, riti religiosi, rievocazioni storiche, rassegne enogastronomiche, visite guidate i filoni principali in cui si articola il festival: si è cominciato prima del primo giugno, data ufficiale d’avvio del festival, e si finisce ben oltre il 30 settembre, giorno ufficiale di chiusura. Il ricco programma su www.festival.viefrancigene.org

Via Francigena Collective Project 2013
Dal 1 giugno al 30 settembre
Lungo la Via Francigena